Com’è possibile che il miglior libro dell’Estate 2019 secondo il New York Time sia in effetti un libro del Gennaio 1994?
Se non si sa il giapponese e si deve, per forza di cose, attendere la traduzione in italiano o inglese, è possibile.
Infatti il libro venne tradotto solamente nel 2019 in inglese e in italiano con il titolo “L’isola dei senzamemoria“
Questo romanzo distopico ed orwelliano, scritto da Yōko Ogawa (小川 洋子) parla delle sparizione graduale degli oggetti e della loro memoria.
È ambientato su un’isola governata da un regime orwelliano e controllata da una implacabile e brutale Memory Police le cose gradualmente scompaiono e la memoria della loro esistenza viene cancellata.
A volte l’impatto è minimale come quando scompaiono le ‘ramune’ (ラムネ) (caramelle al limone), a volte l’impatto è più marcato come quando tocca ai libri.
Fino a dove si spingerà il regime? Fino a quando sarà possibile tollerare queste sparizioni?
La maggior parte degli abitanti dell’isola non se ne curano molto, alla fine appena un oggetto scompare non si ricordano neppure che sia mai esistito e quindi non ne sentono la mancanza ma una stretta minoranza della popolazione ha la capacità di non dimenticare. Sono questi ‘dissidenti della memoria‘ che attirano le pericolose attenzioni della Memory Police.
I protagonisti di questa storia sono: una giovane scrittrice (la cui madre è stata fatta sparire dalla Memory Police), il suo editore, R e ‘il vecchio‘ ex capitano del traghetto (‘sparito’ e dismesso anch’esso).
I tre si troveranno a combattere una lotta impari contro la Memory Police e le ‘sparizioni’.
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